Scritta da: Silvana Stremiz
Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcunaltro che dica:
<<Non sei solo in questo mondo
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu>>.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti

    4
    postato da , il
    Le parole di questa poesia, ti dicono di non abbandonare, un qualcuno c'è. E ognuno di noi si può riconoscere.
    Grande Gibran
    3
    postato da , il
    poesia stupenda... ti fa capire che non si è soli al mondo a pensarla in quel modo ma ce ne sono stati e ce ne saranno altri...
    2
    postato da , il
    è bello sapere che solo la lama dell'uniome taglia il filo della solitudine, che soffoca le viscere dell'essere umano ..... gibran sei grande , ti adoro !
    1
    postato da , il
    BELLO SAPERE DI NON ESSERE SOLI BELLO SAPERE

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