La lepre è enorme,
le nubi piccole.
La notte luminosa profuma
già di code di topo, trifoglio,
l'eco veglia,
dondola la tua voce
da un margine all'altro dell'abetaia:
vuoi carezzare il gattino della betulla.
Ti sollevo un po'?
Abbasso il ramo?
No, protesa,
ti allunghi da sola.
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