Telemaco chiuse la porta
Telemaco alla porta aspetti il padre
colui che mancò da remoti anni,
le sue braccia son ricordo di piccoli vagiti
e la madre racconta di tanti inganni
ch'ebbero i Proci d'ambiziosi sogni, armi.
Tu principe sei di Itaca immensa
mancando il verso della corona innata
Argo ti guarda, indiscreto pensa
a quant'è dolce la mente assonnata.
Troia non è la tomba del caro tuo maestro
colui che finge la pazzia improvvisa
e aduna le frecce e il dardo col destro
vecchiaia divenuta forza che avvisa.
Telemaco tu, che alla vita tieni
chiudi le porte ai malefici inganni
così che ai Proci, il capriccio toglievi
con il pensiero dolce di quei vetusti pan.
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