Creatura notturna
Mi sfamo di baci razziati,
Spogli d'enfasi,
Insipidi baratti di possessi.
Mi lascio come foglie,
Portar via da passionali correnti,
In un luogo senza spazio nel tempo,
Nel rapido sentiero che convoglia,
Alla sua gioia,
Mentre non lindi commenti,
Della gente,
Non offrono al mio fegato fiele,
Ma fluiscono addosso,
Come temperata acqua d'occidente.
Increspano le mie fronde
Un tempo adornate di purezza,
I vermi del peccato,
L'esaltante accettazione del male,
Unge ora la mia carne che sfavillava,
Come scintilla di sole meridionale,
E la gente ancor non crede,
Che il mio cuore resta puro,
in ogni caso puro,
In ogni palpito puro,
In ogni atto puro,
Tra le strade della notte,
Le decine di mani,
Sono lecitamente quelle di uno sposo,
I baci che puzzano di vino,
Quelli del primo amore,
I lemmi plebei e alteri,
Sono canti da genitore.
Chiudo gli occhi,
L'avido affetto diviene ricompensa,
Ma la gente asserisce e,
Mi denomina "Maddalena".
dal libro "Semplicemente Angelika" di Angela Mori
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