Diluvio universale
Cornicioni di illusioni si staccano
dalle pareti dell'amore e cadono
nei canyons di vene aride del cuore.
Affreschi ormai scrostati finiscono
nella polvere di amplessi da tempo
dimenticati e infine trascinati in un
ruscello di lacrime che ormai è fiume
in piena, cresce, livella gorghi voraci
pieni di rospi già inghiottiti. Le rive
non bastano, tutto trascina a valle la
piena verso le rapide, si ingrossa, preme
contro la diga, la sfonda e come cascata
di urina finisce dritta nella rete della fogna.
Senso di sollievo, urlo liberatore che come
eco ritorna indietro e provoca un rumore
assordante che mi sveglia.
Tu sopra ad un'arca, sei lì che mi guardi
sopravvissuta al diluvio universale, mi dici:
ma che stai a fare? Spariscono di colpo le
cesoie immaginarie che vorrebbero tagliare
i fili di acciaio che mi imprigionano la mente.
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