Luce che danza
Chissà se ricordi ancora,
sembra ieri o qualche giorno fa.
L'imprudenza di scriverti con una scusa vuota,
per viaggiare nel tempo e riportarci a quell'età.
E quel treno già fuggito, l'ho ripreso,
nella mia piccola valigia stavano dolci ricordi e parole,
sogni che parlavano d'amore frainteso,
tra un arcobaleno e le poesie di un libro sotto il sole.
T'incontrai per sbaglio, il saluto un azzardo,
ma ancora oggi quel pomeriggio non lo scordo.
Complicità dentro le nostre poche parole di fumo,
un veloce bacio di cui sento ancora il profumo,
e il mattino che dalla notte si fece tentare,
nel freddo e tra le luci di Natale,
l'emozione del nostro incontro mi tenne sveglio,
mentre scrivevo poesie in un vecchio foglio.
E adesso tra quelle mute righe che riguardo,
come buio e luce, leggo i tuoi sorrisi e tuoi tanti no,
tu la chiami nostalgia, ma non ho dimenticato il ricordo
di quell'unico abbraccio che la vita mi cambiò.
E adesso che non sei qui, il tempo veloce va
ai confini di questo spazio resterò.
Sola, ogni tua parola dentro al mio cuore fremerà.
Luce che danza, nel silenzio del buio ti aspetterò.
Composta venerdì 14 novembre 2014
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