Quando mi trema il cuore
tra le radici e le ali
e migro dalle mie ossa alle tue
reggendomi sulle tue gambe
e nel mostrarmi nuda
i tuoi occhi mi vestono
ché le tue mani sono coltri
e tutto tu
sei compagine
e l'ovvietà del mondo
si offusca d'irrisorio
e sfuma
spostando le pietre
che ci nascondono le ombre fuse
ché così
ci rimaniamo fedeli
come il riverbero
delle nostre esistenze
sui muri delle nostre stanze
Mentre il tuo petto mi diventa calco
e fa clausura delle mie scapole
che pare si allunghino in piume
ed i capelli in funi
ché lì dove paventi la caduta
io ti sarò molle
e conca
e cava
Ci siamo tolti le ipotesi ai dubbi
ed è lì che abbiamo preso a dosarci le anime.
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