Io non mi arrendo
Fischi di treni in arrivo o in partenza
alla stazione intrecciano pensieri
in entrata ed in uscita.
Illusioni che una cena al posto accanto
potesse illuminare la serata. Minestra
riscaldata inacidita mette a nudo
l'illusione di aspettative stanche.
Voli di pavoncelle spaventate
dall'arrivo di un rapace attraversano
in ogni dove un cuore senza pace.
Lo stomaco in subbuglio da scariche
di bile liberate, un libro troppo tosto
da assimilare per una mente assente,
è un'altra notte in bianco, sai che è lì
vicina ma non ti è accanto.
Sventolio di bandiere bianche, l'edera
verde impressa, rendono un'immagine
di qualcuno disponibile alla resa.
L'edera speranza verde che non muore
Su bandiere rosse fu un giorno impressa
a significare la sintesi di pensiero e azione
di ragione e di passione simbolo di una
minoranza che non si piega all'arroganza.
Scrivo su un cartello "io non mi arrendo"
E lo espongo sul mio petto o se volete
Sopra al cuore, loro devono vedere
che c'è l'orgoglio di non mollare, lei
deve sapere che io non mi arrendo.
Un seme di fiore cade nella roccia spoglia
ma quando trova un grammo di terra
bagnata sboccia come fosse primavera.
Ed è più bello e più si nota in quella parete
nuda, la speranza che non si è arresa può
riprendere la vita.
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