Donna Poeta
Apoteosi di bellezza
Nelle mie vene scorreva,
anche se dolore mi rattristiva
Negli occhi che struggevano fatica,
Nelle orecchie che udivano livore,
Le spalle che pativano,
Sogghigni di perfide iene,
Che nella bile ora annaspano.
Mi definivano alienata da sempre,
Mi desinavano la carne,
Nell'irrequietezza che mi rodeva,
Ma ora non odo affronti,
Sto tranquilla e compiaccio,
Nel vedere indispettiti i loro volti,
Mentre a testa alta avanzo,
E narro i miei versi,
Accompagnati dal pianto,
Che non è sinonimo di follia,
Ma di ottenuto coraggio,
Che si scioglie come burro,
E ammorbidisce la mia strada,
Mentre le mani di chi mi amo stringo,
E forza mi danno.
Quella bambina attonita,
Che sola stava e non parlava,
Quella ragazzina strana,
Che pensieri volgeva ai sogni,
E splendore trovava in ogni luogo,
Quella ragazza stramba,
Che amore per uomo non aveva,
E oltre lo sguardo volgeva,
Quella creatura astrusa,
Che leggeva e scriveva,
Ora non è solo donna divenuta,
Ora è POETA!
dal libro "Zagare nel fango" di Angela Mori
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