La sfida di vedere quanto è profondo il baratro
e quanta aria abbia l'anima
dall'orlo dei nervi
al precipizio dei brandelli d'umori
e tastare il durante
assaporare il mentre del vento
dal corpo che oscilla
nella bascula del freddo
che si fa più tagliente nella caduta
e spacca la gravità ed il suo centro
la corda immaginaria attaccata
al gracile ramo d'un albero abbattuto
ché la terra calcata
ha ceduto con me
e m'anticipa il volo
scende in pioggia
ed io calo come sasso
corpo attratto dal baricentro infernale
Il basso aspetta sempre.
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