Io mi presento e non sono me stessa
la mia mano amputata
e il tuo arto fantasma rimasto a toccarmi
ché mi è voglia tutto questo
dalla mancanza al tuo perpetuo senso
dell'assoluto che mi spurga dentro
quando fuori non ci sei
perché sei calco
osso di traverso
nervo e verbo
e quando mi sono uccisa
il tuo nome è diventato sacrificio.
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