L'altro tramonto
Sui profili dei caseggiati,
riprende fiato un grasso tramonto,
stringe lamenti con occhi arrossati,
stringe al suo centro un cuore infranto.
Lungo i cortili acciottolati,
mi seguono voci, io non comprendo.
Echi di risa da persiane filtrati,
stridono voci, di un altro mondo.
Ma un casolare che mostra il fianco,
a quello si accosta il suo rampicante,
aggrappa il filare come io arranco,
ma quel tramonto è parete distante.
Tramonto stanco, di altro colore,
sei gesto distratto e fioca voce,
sogno di mare senza sapore,
fuoco di legna privo di brace.
Precipita foglia, rovescia lo schianto,
col peso di tutti gli autunni.
Precipitasse giù anche questo tramonto,
sugli orizzonti di cent'anni.
Lungo il margine da pini alberato,
aghi e selciato, la strada intreccia,
rami artigliar quel cielo rigato.
di un tramonto normale, ho io mal di testa.
Composta lunedì 18 aprile 2016
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