Il tuo pilastro
Mi trapassano i tuoi tristi occhi in queste intense giornate che sanno d'incertezza. Ci teniamo le mani, avvinghiandole l'una all'altra, come per sorreggerci, quasi a sollevarci da questo mondo malvagio. Ci serriamo in un abbraccio che parla di tutto e non ci diciamo niente, consapevoli che le parole spesso siano inutili. Ti prometto e mantengo, al di là di ogni confine spazio temporale, questa spalla, nuova, sconosciuta ma vera. Sei caduto troppe volte appoggiandoti su chimere. Adesso non ti attendono inganni o false verità, puoi appoggiarti a me, sarò la colonna che non hai ancora trovato, curerò e guarirò ogni tua ferita che ti hanno portato a tanta giustificata sfiducia.
Composta mercoledì 15 gennaio 2020
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