Giudice di me stesso
Giudice
comprendi la mia comprensione?
osservi e guardi ciò ch'io vedo?
più volte giudicai senza giudizio
e mai compresi
più volte mi giocai il destino
camminando veloce oltre gli eventi
più volte e più volte
che il fato sia carente
e di memoria corta
e a volte torni
magari a cancellar le impronte
mi ricorda
ciò che per me comprese
con ali da gigante e goffo volo
ch'io mi privai
del felice inganno
il giorno, l'ora, oppure
quel momento
ch'è del ricordo, cosa assai più bella
l'illusione e il sogno.
Composta giovedì 5 giugno 2003
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