Parole
Pretendi parole, ma non chiedere la voce
è abbandonata in un cassetto, pieno di ciarpame
inutile, di consumato e iridescente brivido.
Tutto già detto, come all'interno
di un prevedibile ripiego
intuito, ormai, dal proseguire di un tuo gesto.
Voglio il colore che non pretende il suono
e potessimo comprendere quel fremito
elettrico che corre sotto la pelle
la danza muta delle labbra, la goccia
di sudore che scivola sul mento,
un ondeggiare delizioso di ciglia
e le tue mani come sinfonie
avvolte, musicali, sul mio ventre.
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