Santiago del cile
Cantavo al mio bambino,
per non fargli sentire l'eco dei fucili
in piazza grande.
Lo tenevo stretto al cuore per non morire.
Tremando si addormentò.
Angelo mio quanto soffrire,
in questa terra meravigliosa e affranta
dove la gente è ormai stanca di tanto subire.
Soli io e te, mi bastava guardarti,
tutto il mondo fuori,
e ad ogni bacio, ad ogni carezza
avere la certezza
che quell'incubo presto sarebbe finito,
e che Il sogno ormai di averti si era realizzato,
il desiderio di sentirmi donna e mamma,
il mio cuore aveva pacato.
Ricordo ancora la voglia di tornare,
di arrivare finalmente a casa,
e non ti finito mai di raccontare,
di quell'uccello dalle ali possenti
che ci riportava, sopra cielo e mare
dove cominciava il sole.
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