Noi, che non abbiamo voce in capitolo in questa civiltà d'arrivisti, noi che non siamo intruppati in nessun carrozzone politico, che non abbiamo nessuna tessera di partito, noi, uomini "fortunati", che subiamo soltanto gli echi della guerra, ma che ne avvertiamo la puzza e ci sentiamo scossi ed umiliati dal colore di quel sangue, noi che abbiamo ancora la libertà di espressione, allora uniamo le nostre motivazioni, la nostra emotività e la nostra ragione e iniziamo a usare più propositivamente internet, questo mezzo di comunicazione che la tecnologia ci mette a disposizione.
Noi, dovremmo scrivere ai saggi, ai grandi e ai potenti della terra per intasare i loro cuori con le nostre preghiere. Dovremmo scrivere soltanto una parola, una che rappresenti la nostra volontà: "basta!"... E in quel basta dovrebbe esserci la nostra forza, la nostra supplica, la nostra rivoluzione.
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