La foce
La foce dell'Osa
all'ancore effonde
sospiri di zolfo
un ago una pigna.
E blanda conduce
un tratto di scotta
il giunco la piuma
un petalo al giglio.
Nel campo riarso
il regio flagello
emerge fra poggi
e lingue di canne.
Dipartono acerbe
dall'acre sentiero
le dita terrestri
intinte nel mare.
L'impronta di un labbro
vermiglia abbandona
sul vivo dirupo
i resti del tempio.
Composta lunedì 7 dicembre 2009
dal libro "Fiori di sabbia" di Eros Nava
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