A Virginia
Il tuo volto confuso nella folla,
sboccia improviso come ninfea,
dal mare dei ricordi.
Striscia il tuo sguardo
nei miei occhi restituiti
al sole, cancellando
l'arsura dell'attesa.
Sfarfallano intorno
al propizio incontro,
i respiri umidi d'amore,
e l'anima s'accende
di facole ignote, strisciando
sull'arsa pelle accartocciata.
Esanime il tuo nome
si distacca dalle visceri,
sottile come filo di ragno.
Come cera persa
nella mano del fonditore,
così il mio cuore
nei tuoi occhi, che mirando
altrove, si disperdono
discosti dal mio ardore
evaporato.
Composta sabato 1 agosto 1970
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