Il mio cuore
Da lungo tempo è ormai cinto
da una corona di rovi,
e ogni giorno una spina si conficca
nel mio petto e lo strazia.
Sempre più lunga,
sempre più a fondo.
E il dolore lancina,
di giorno in giorno diventa
crudelmente insopportabile.
E prima o poi si aprirà in due,
come mela marcia recisa di netto.
Perché mai non l'ho colpito deciso,
con mazza di ferro ricolma di spuntoni,
dopo la prima spina?
Perché mai non l'ho frantumato,
quasi fosse di cristallo?
Almeno lo stillicidio
ora non starebbe qui a torturarmi.
E l'ultima spina me l'ha trapassato di netto
quasi come fioretto.
Trova almeno tu il coraggio che a me manca,
assestagli quella martellata che...
forse finirà di farlo soffrire o,...
almeno lo distruggerà!
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