L'ultimo saluto
Inerme, dell'ultima difesa
stavi in attesa
distesa in bianco letto,
il tuo profumo
non più s'avvertiva.
La pelle appariva
ad un gancio appesa
nel tuo corpo
la carne non si rinveniva.
Sul comodino, salda
rada acqua non bevuta,
nell'olezza aria si stava
pur di accarezzarti,
con mani di velluto.
Le tue ossa urlavano
il nero male che avvertivi
se con soffio sfiorata venivi.
Il muto letto coglieva il tuo nudo
i tuoi occhi nel silenzio
concedevano l'ultimo saluto.
I tuoi sorrisi apparivano ormai sfioriti.
Composta lunedì 30 novembre 2009
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