Scritta da: Mariella Buscemi
Più mi attecchisci al cuoio e più mi struggi.
Distrugge l'artiglio di quest'odore nascosto,
immaginifico,
futuro.
Impensato,
pensabile.
Deja-vu remoto, ma con valore oracolare
che si stende come presagio sulla voglia,
la mia malinconia.
Come la ferita inferta
per mano d'una spada sconosciuta,
in nome di una qualche guerra,
a difesa di una qualsiasi patria.
E mi abito, spoglia,
desiderio partoriente desiderio,
mi son scoperta gravida,
col ventre gonfio,
d'un nascituro bisogno
che spazzola i capelli alla mancanza
che aggiusta la veste al vuoto.
Che consuma ed incenerisce.
- Fiammella -
Attingo acqua da pozzi prosciugati.
Senza origine.
Senza meta.
Seguo la direzione
che giunge all'equatore.
Allo zenit.
Freccia d'Eros, sospinta da Zefiro,
sulla spalla di Pothos.

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