Sedie vuote
È notte!
M'affaccio, lo sguardo si posa lì:
sulle due sedie vuote
ancora bagnate dal solito nubifragio pomeridiano
che ha ulteriormente sconvolto il giardino ormai abbandonato e l'orto!
Foglie ingiallite ed erbacce hanno occupato il posto dei fiori
che tu Mamma custodivi ed amavi!
Alte ortiche e sterpaglie seccate dalla calura del sole si sono impadronite del pugno di terra che tu Papà
con pazienza e stravaganti espedienti seminavi: mo cavoli, carote fave e piselli
e perfino girasoli giganti: i più alti, i più belli!
Una lacrima calda mi cade sul viso
mentre un pugno violento mi cancella il sorriso,
poi, poi alzo lo sguardo: il cielo ormai s'è placato,
resto a gustarlo con lo sguardo incantato
per quanto è limpido e affollato di stelle,
si, milioni di stelle;
molte si avvicinano e sono quelle proprio più brillarelle:
vi cerco là in mezzo a quell'infinito firmamento
ma non è che un attimo, solo un momento!
Lo sguardo torna sulle due sedie vuote!
Intanto lacrime irrefrenabili mi arrivano al mento!
Composta giovedì 26 settembre 2013
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