Lascia che io calpesti l'orizzonte dell'inesplorato
lascia che i miei sensi assaporino nuove estasi
che io evada da queste sbarre di aguzzi ricordi
verso labbra sincere
di compassione e tenerezza e dolce tormento
lascia che mi piovano addosso gocce di paradiso
e che queste plachino la sete di un sorriso
lascia che il battito del mio cuore
leggero come l'aere
si unisca a quello d'ali di uccelli
disegnando vortici nel vento
lascia che lo spirito defluisca dalle ferite
via da questo corpo
incurabilmente malato di te.
Composta venerdì 29 novembre 2013
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