Quando la notte
è un rigurgitar d'insofferenza
e il rumorio del silenzio
intorpidisce,
per placar l'animo mio avvilito
volgo lo sguardo alla basilica
testimone di mille notti insonni.
La collina su cui s'erge
pare una coltre di luci che brillano
di una luminosità intermittente
come fiaccole al vento.
Più su,
il cielo trapunto
di stelle sfavillanti
sembra una processione
di agili lucciole.
Ma eccone una.
Una soltanto,
imponente e fulgida
quasi la tocco
a quella stella
ho dato un nome: il tuo.
Composta giovedì 15 febbraio 2001
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