La mia fragilità è il giunco mosso dagli aliti,
l'affanno della minaccia,
un chiaroscuro sul petto
e vernice che mi cola sul viso.
Con le mani giunte difronte al delirio,
la sacralità dell'abbandono,
il terrificante non senso,
l'angoscia ultima
di questo peso ereditario.
Molle coscienza
in dura vertigine.
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