Ragionar da capra
Or si deve far qualche considerazione
e un po' d'informazione, entrando
nel merito della questione.
Una capra ben rappresenterebbe la
nostra dimensione, se non avessimo
dato una svolta alla nostra evoluzione,
ma la gente poco comprende questa
posizione. Nei primordi dei nostri
tempi* (della specie) così era: tutto
il giorno alla ricerca di bacche, radici,
semi, erba e a mangiar ogni or per
viver con decor, perché poche calorie
han queste specie di leccornie. Poi
un tal* (antenato) ha cominciato
la carne a masticar e si è trovato
a doversi stupefar perché il fisico ha
cominciato a carburar. Così, e da allora,
il suo cervello, spender tempo ha
potuto in ciò che l'ha reso evoluto:
scoprire, parlare, disegnare, inventare
e così cazzeggiare, libero insomma
di ideare. Ma si è superato quando
stanziale è diventato e ha cominciato
a coltivare, ad allevare per meglio
la sua vita sviluppare. E intanto
l'intestino s'è modificato, e "ruminare"
un ricordo del passato. Ma quel che
abbiamo dimenticato è il percorso
che Homo sapiens sapiens ha formato.
Dunque l'agnello pasquale da consumare,
è una scelta normale, la sua carne tenera
e delicata è da apprezzare e gli allevatori
ciò vogliono affermare. Questa è la
natura, non una stortura. Con gli
ambientalisti mi schiero, contro i
maltrattamenti negli allevamenti e altri
intendimenti. Ma una categoria*
(pastori) non può soffrire perché c'è
chi la vorrebbe punire, con un'idea che
è fatta per intimidire e altro non voglio
dire. Così, ragionar da capra, anche se
a belar è intonata, non è una logica
qualificata. E se l'agnello arrosto piace,
state con voi in pace, come a nostro
Signore piace.
Composta venerdì 14 aprile 2017
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