Quando io canto il suono del mio sguardo
e la palpebra, petto coraggioso,
fa sbocciare il suo fiore,
apre al tocco del dito della luce
il cuore oscuro della sua pupilla,
quando esplorando quel celeste buio
che rende me già simile a Demodoco,
raggiungo il centro, arrivo a quella meta,
ch'è il sommo buio biondo,
comincio a raccontare nella folla
impazzita dell'anima e del sangue
e dell'ossa e degli organi, la voce
tace, è silenzio dell'inascoltato.
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