Basta parlare
Siamo facce senza identità
siamo spiriti di un'altra età
vagheremo per l'eternità
senza controllo senza vanità.
Siamo tracce di rugiada
sparse nell'umanità,
aspettiamo quel qualcosa che verrà
e stringiamo questa falsità
come brivido di libertà.
Sempre appesi ad una gerarchia
noi scappiamo e poi torniamo qua,
figli e padri di un'apologia
antenati della nostalgia
intrappolati da noi stessi noi
ci strappiamo mille sguardi e poi
quando dobbiamo dare spazio al fiato
sigilliamo con l'ossigeno il palato.
Ora basta parlare
non c'è più tempo per mollare
siamo chiusi in una gabbia
e il pastore vende scabbia,
come fosse la cura
per la nostra tortura,
per la nostra utopia,
mentre dentro questo recinto
abbandoniamo il nostro istinto.
Composta sabato 6 gennaio 2018
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