Divina benevolenza
Dar possibilità di lavoro a un
africano in patria rende la Terra
un po' più gaia (giusta) e azzera
(impedisce) quel cader vittima
della mala (trafficanti di uomini).
Sia questo lo scopo prioritario,
finalmente, delle missioni
(Chiesa), così da dar vero senso,
proprio e pieno alle religioni.
Favoriamo dunque l'economico,
e dico economico, sviluppo,
siccome l'uomo è nato per vivere
in un gruppo (essere solidale).
Quello sviluppo che dalla povertà
l'affranchi e un futuro possibile in
quella terra gli spalanchi. E questa
è la vera accoglienza, la vera
magnificenza, che alla Terra dà
appartenenza e un divino senso di
benevolenza. Ma l'Europa è sorda,
né la parola né la logica ascolta,
tanto che non può esser saggia se
è balorda. E, sempre per arruffà, or
mi spingo un po' più in là. Si può
dire che la via della seta sia
un'opportunità se gestita con
qualità e rispetto delle sovranità,
anche per l'Africa, con le sue
fragilità. Siccome la Cina è una
gran furbona, ben si sa, è infatti il
"complale" la sua erba officinale
(esempio i porti come il Pireo in
Grecia). Anche se, in realtà, solo il
vuoto di un'assenza (Europa buona
e accorta), in tal frangente (in
Africa) andrebbe a colmar con
qualche disappunto e qui si mette
il punto. Intanto l'America (il Paese
America), che pure impera, vede il
mondo dalla sua magica sfera,
così se c'è chi guarda in modo
diverso al futuro, per lui ha subito
in serbo un gran bel siluro
(ritorzione) se il ritorno (benefici)
non gli è garantito più che sicuro.
Gli importa del suo salvadanaio e
a cantare vuol esser l'unico gallo
del pollaio; e noi come galline
stiamo a lui così vicine (alleate)
che l'uovo (crescita) vogliam fare
tutte le mattine.
Composta giovedì 4 aprile 2019
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