Respiro d'arte
Non vedi attorno a te quel che
di fantastico c'è fintanto che
non vien perduto, non esiste
più, e allor par che niente ti
possa tirar su. Ma sollevarti
potrai se dura la pelle venderai
a chi vuol romper anche
quell'unico e scampato remo,
quel che solo può salvarti nel
naufragio per quanto tu sia
sconsolato e stremo. Dentro te
c'è proprio tanto e se anche può
consolare il pianto (per ciò che
hai perduto) potrai comunque
innalzare al cielo (luogo
dell'anima) il tuo accorato canto
(intendimento, pensieri), ove di
stelle (idee) puoi raccoglier un
luminoso manto perché la
libertà, anche quella di star là
(immerso nella divina arte
dell'Universo), a respirar
genialità, è certo scritta nella tua
carta d'identità. E ciò sarà finché
ti riconoscerai in Notre Dame,
fiore all'occhiello di una Umanità
che il bello ha saputo come
realizzar e che ancor saprà
mostrar (ricostruzione) quella
autentica espressione di intenti e
universalità (valori) che l'han
potuta una volta edificar. Come è
stato già con La Fenice (teatro di
Venezia), che ancor si dice sia
opera grandiosa e di sublime
qualità; codesta, che dalle ceneri
(incendio) è rinata e temeraria ha
vinto sull'oscurità (oblio).
Composta venerdì 19 aprile 2019
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