Vorrei lasciare questo letto,
queste lenzuola che avvolgono
le mie membra stanche,
ma il dolore mi rende prigioniera,
la testa duole tremendamente
e non trova posizione,
si gira, si rigira,
il corpo si muove freneticamente
alla ricerca di uno spazio,
dove un po' di refrigerio
possa diminuire il caldo
opprimente che mi sento addosso,
il battito comincia a farsi irregolare
il viso sempre più pallido
fino a cancellare le sembianze conosciute.
Tutto ciò che è dentro di me
esce con una violenza sconosciuta
come fosse un fiume di lava
incandescente penetrata nelle mie viscere.
Il mio animo cade nell'oblio,
scende sempre più giù,
sprofonda nella notte più buia
negli abissi più neri.
Comincio a percorrere il tunnel,
al fine del quale dovrei trovare
una luce bianca,
luminosa ed abbagliante,
misteriosa, che mi inviterà
a ballare un vecchio valzer
mentre la luna mi strizzerà l'occhiolino,
accenderà tutte le stelle
che con me danzeranno.
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