Regina
Sei una regina
dice il mio uomo ogni mattina prima di andare al lavoro,
resto sola nell'ombra delle mura mute,
e conto le ore.
Spolvero i mobili, lustro le posate,
cucino e sforno biscotti,
e canticchio,
sempre più piano,
guardo l'orologio,
la sera ancora lontana.
Bussa il postino, squilla il telefono,
di nuovo il silenzio
guardo l'orologio
la sera ancora lontana.
Sono una regina
fiera di quel privilegio,
nel palazzo reale tra quattro cipressi.
Ogni mattina colgo una rosa rossa e
intreccio con i capelli
e tingo le labbra rosee,
per farmi bella,
essere degna d'una regina vera e
quando si fa sera accendo le luci,
un mazzo di rosa rossa
profuma sulla tavola,
e guardo l'orologio,
sono ancora sola.
Arriva il mio uomo con passi pesanti,
con un fiorellino nell'occhiello,
mi stringe tra le braccia appassionatamente
- "cosa hai fatto oggi mia bella regina?
Sta sera non ceno, rimboccami le coperte,
e dammi un ardente bacio di buona notte,
sognerò felice
te"
Guardo l'orologio,
la notte ancora lontana,
palpita il silenzio nel cuore,
diamanti lacrime brillano negli occhi,
sono una regina
nel regno della
solitudine.
Composta lunedì 22 febbraio 2010
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