La carezza profonda delle cose,
la voce tua
di ambra e perla,
miele caldo nell'arido
fiume
del mio sangue di
sabbia,
mancano
come la parola
"mamma"
sulle labbra
dell'orfano.
Lo spazio tra me
e le mie braccia, dove
sì imprimeva l'orma
del tuo grave passo,
si dilata all'infinito.
La tua assenza
pesa,
amore mio,
come il cielo grigio
sulla testa di chi cerca la primavera,
come il tempo che ci negò
il tempo
come l'aurora che non
condividemmo
come il vino che
non ti offrii
come le parole
che non ti donai,
perché un crudele amore
pose la sua mano spietata
sulla mia bocca e mi impose
di tacere mentre mi ubriacava
di meraviglia.
Invano afferro le tue dita
di creta che si sgretolano.
Frana la terra sotto il mio
passo perduto,
pensando che è follia
dimenticarti,
amore,
desiderando di chiuderti gli occhi
con due baci,
come se tu fossi terra
ed io brezza,
come se fossero fiori di mandorla
i miei due baci
e tu il ramo desideroso
di primavera.
Composta venerdì 19 febbraio 2010
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti