Scritta da: Umberto Zavagno

Vorrei

Torno ancora in quella chiesa
cerco qualcosa di te
ma tu non entri mai
vorrei il suono chiamasse anche te
iniziare ancora quel gioco
una nuova promessa
non importa cosa è stato
baciamoci ancora e vedrai
sentirai il profumo dei boschi
il freddo della neve
il rumore delle onde
camminiamo ancora in questo mondo
con dietro il rumore dei nostri germogli
che teneri più non sono
riprendiamo il sentiero
torniamo a guardare lontano
stringi la mia mano
come stringevo la roccia salendo
uniamo ancora i nostri respiri
perché soffrire ancora
perché la solitudine
meglio asciugarsi il viso
da gocce di ruscello
che da lacrime amare.
Composta nel 2008

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