Le frequenze disturbate di una vita in divenire mi scompongono e ricompongono un tracciato dai confini labili...
le mille sfumature a cui presto lo sguardo si disperdono per poi rapprendersi, svaniscono per poi tornarmi ad invadere i sensi.
La vita è di volta in volta una linea sinuosa, una spirale, una traccia
distesa...
Ora so che non esistono traguardi verso i quali inerpicare le braccia,
ma solo la coscienza di un equilibrio esatto... la fluidità di un percorso
levigato dal mio passo...
Ma nuovamente il tutto sembra confondersi ed inesorabilmente tornare
a confondermi.
Mi chiedo, ora, quale ispirazione allora possa indurre l'acqua d'un fiume a raggiungere il mare, solo per poi continuare a sbattere a riva...
e ancora perché, seduto su questa stessa riva, non riesca a fare a meno
di raccogliere un pugno di sabbia, lasciarlo scomparire tra le dita... per poi raccoglierlo ancora.
Composta giovedì 18 marzo 2010
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