Canto della pazzia
Chi sono io?
Hai ragione tu
quando dici che
sono una folle.
Sono pazza come
una falena in volo,
che ha bisogno
della piccola luce e
più si avvicina, e più
si acceca, e più si acceca,
e più il volo diventa
pazzo.
Perciò, perché sono pazza,
voglio cantare una pesca
pazza.
Getto le reti in un mare
in burrasca ma la barca
resta
e le reti sono
piene
di fiori.
Perché sono pazza,
voglio cantare la
meraviglia della
perdita.
Perché mi sono persa
in un campo di grano
e c'erano giare
colme
di frumento e orci
carichi
di olio e di vino.
Pazza qual sono,
canto la ricchezza del frumento
che mi scorre tra le mani e il profumo
dell'olio e del vino che mi ungono
le tempie.
Pazza qual sono,
voglio cantare un gatto
addormentato
tra gli orci,
voglio cantare me,
che mi abbandono
tra le spighe.
Pazza qual sono,
canto la meraviglia di
Cerere,
che rende sapida
la terra,
che alimenta
l'olmo
sotto il quale
Orfeo
modula melodie
e ammansisce
le bestie con
la follia
sue note delicate.
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