Vitulazio
Bello il paese mio natìo, ignoto a molti.
Bello il tempo che vide i tuoi natali.
Fertile il suolo dei generosi campi.
Grande la rivalità con l'attigua Bellona.
Ivi trascorsi la mia infanzia
giocando per le salubri vie
e per il verde colle, nascondendomi,
muto, di natura la vivida voce sentivo.
Chi a te or curioso s'avvicina
non più sorride con beffarda ironia
ma molte volte ancora vi ritorna
con animo mosso da maggior conquiste.
Mutato hai il primordiale aspetto
sotto l'incalzante spinta del progresso,
ma serbi ancora intatte le antiche costumanze
il giorno della festa patronale.
Ora, lontano dal tuo seno,
malinconico vivo il materno distacco
e con orgoglio racconto quest'amore
che nessuno mai cancellerà.
Composta lunedì 19 aprile 2010
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