Eri per me mio padre
Eri per me mio padre
non un un marito
non un giovane
bello e pieno di vita
la tua carne per me
era un corpo d'accoglienza
d'amore figliare
la passione erotica
del corpo mi era sconosciuta
e nelle carezze
a mia madre niente
avevo visto
se non la dolcezza
di un uomo che amava
il tradimento l'ho intuito
seppur mai compreso
ha avuto il colore di una notte buia
sulle rotaie di un treno
eri per me mio padre
perfino negli afrori dell'alcool
nelle bottiglie mezze vuote
che ritrovai con disgusto
dopo essermene andata
eri mio padre
negli occhi già densi di pianto
di una bambina
nelle coperte umide la sera
nella stanza sopra la piscina
eri mio padre
nel profumo delle dalie
nelle gocce di pioggia che
cadevano dentro il temporale
alla finestra ferma
me ne stavo per ore a guardare
ad aspettare
che l'incanto finisse.
Composta sabato 24 aprile 2010
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