Tormento dell’umanità
Eccomi qua... mi presento:
Dell'umanità io sono il tormento!
Dell'albero secolare sono il fusto,
e sono divino... un cesare augusto!
Eccomi qua, gioite, piccoli sciocchi!
Io sono i vostri sensi e sono i vostri occhi!
Io sono il sapore di una nera sconfitta,
l'ultimo capitolo della vostra vita...
Io sono quello che vi ricorda che cosa fare...
Io sono colui che dovreste solo pregare!
Sono la luce nel cielo, l'aurora boreale...
Io sono il vostro sangue, la linfa vitale...
Si tratta di un ruolo che non ho scelto,
e mi ci trovo, controvoglia, fino ad adesso...
Vi devo confessare che ero poco svelto,
ed ogni tanto temo di esser stato fesso...
Io...
non odoravo di zolfo e non avevo i lampi!
Io non puzzavo di pesce
e non mangiavo gli scampi...
Io non mi sentivo un angelo caduto dal cielo,
ed a dire il vero...
non ero poi tanto bello...
e non urlavo e non dicevo le parolacce,
e non amavo per poi dire:
"non mi piace"...
Oh si, lui...
lui lo faceva...
e come un pazzo godeva!
E quando in flagrante l'hanno preso:
Rideva!
Sì, quella volta che era andato con una puttana:
nessuno lo ha più visto
per un'intera settimana!
Ma lui era grande, poteva tutto...
Lui era... Satana!
Lui... ogni atto lo compiva con una speciale foga;
e si sentiva nobile,
un principe vestito di nera toga...
Ma poi lo hanno scoperto e dal paradiso cacciato
e lui fece le valigie....
e sbeffeggiandomi:
se n'è andato...
Io...
sono rimasto con un triangolo in testa
a contare gli angeli vestiti da festa!
Che noia divina, la notte dei tempi,
che calamità!
Adamo inventai, poi Eva...
e dopo tutta l'inutile umanità...
Ah, se avessi saputo quello che stavo facendo!
Senza pensare al dopo e scherzando e ridendo,
piuttosto avrei creato un altro pianeta!
Ma ero ignaro e la terra mi sembrò perfetta...
e così da allora io vi perseguito:
Perseguitato!
Pensate soltanto alle volte
che mi avete chiamato,
pregandomi e gridando il mio nome invano:
nel mentre mi riposavo,
tranquillo,
sul divano...
Io vi ho creati a mia immagine e somiglianza,
ecco perché ancora non ho perso la speranza
e non vi ho eliminati tutti dalla faccia della terra!
E fino a quando ci sarà una sola anima sincera,
non vi manderò i fulmini e le saette!
Giocate pure tranquilli a tre sette,
bevete il vino e fumate le sigarette...
e proliferate e moltiplicatevi contenti...
e mentite e picchiatevi sui denti!
Uccidetevi e violentate i bambini,
voi, poveri stolti, voi vili cretini!
Voi, criminali, bastardi e maiali...
Voi, pieni di soldi, privi di ideali!
Voi che andate in chiesa a supplicarmi
e con i vostri cuori pensate di fregarmi?
Voi, che immaginate che con un'elemosina
i vostri peccati diventino una cosa minima...
Oh, voi che scagliaste la prima pietra,
su Maddalena... in quella notte tetra...
Voi, pieni di voglie e di desideri repressi
di montarvi l'un l'altro tra i cipressi...
Mi fabbricate le chiese, piene di altari
dove mi invocate, voi, emeriti somari!
Ma io sto nell'aria, mi trovo nella neve,
e voi non lo sapete
ma mi respirate lieve
come una polvere da strada...
Ed io...
Volo!
Nelle acque del mare poi nuoto:
da solo!
Mi sdraio nella sabbia ed ammiro il sole
e voglio solo gente che con il cuore
mi vuole!
Io sono un uccello che canta in paradiso,
e sono un sorriso sopra il vostro viso...
Io sono una rosa, un fiore profumato,
Io sono un'ape che vola sopra il prato,
Io sono una formica, un cane dimenticato,
Io sono la piaga sul petto di un mentecatto...
Mi piacciono le canzoni e detesto i vanti
ed odio i mea culpa e non sopporto i pianti!
Voi,
gregge di gentaglia di animo piccino,
voi, che credete d'avermi vicino...
Ma quanto vi sbagliate,
voi altri,
sul conto mio!
Ora basta!
Tremate!
Farò il Dio!
dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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