Doll
Bambola.
Creata da mani umane
riflesso di pazzia
con occhi pece più profondi
dell'oblio.
Bambola,
che sorride verace
statica
eppure terribilmente
dinamica.
Bambola,
che ghigna
maligna
nel buio della notte,
un brillio negli
occhi
che non battono
le palpebre, mai.
Bambola,
che ti fissa accusatoria
rimembrandoti sempre
il tuo più grande errore,
quello che hai fatto
sotto il suo sguardo impietoso.
Bambola,
che ti rimprovera
il pianto
le debolezze
i singhiozzi
con iridi nere
e vuote,
proprio come te.
Bambola,
che ti terrorizza osservandoti
istancabile
ogni notte
senza abbandonarti mai,
ricordandoti
le paure
d'infante,
le urla che emettevi
spaventata
sotto l'ingannante
impenetrabilità
di quei
bulbi di
nient'altro che freddo e impassibile vetro.
Bambola...
Che ti commisera
dall'alto della sua casa
di bambole
dove vive una vita
di bambola
con un marito bambola
e figli bambola,
senza conoscere nulla
se non la sua
ingannante e tranquilla
- così crudele e falsa -
realtà.
Bambola,
con i suoi sorrisi mendaci
e i suoi occhi sagaci
che tutto scorgono,
che tutto osservano,
che di ogni cosa ridono.
Bambola;
bambola dai capelli come i tuoi
con il tuo viso
con il tuo corpo...
Bambola,
che forse sei tu,
in un domani.
Composta martedì 22 dicembre 2009
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