L'ultimo Peta
Interminabili spazi
complici
di arditi pensieri
giacevano
vuoti
nella trama apparente
di una memoria in bilico,
senza mai gemiti
ne fremiti.
Improvvisa aritmia
scuarciò dispotica
il carico armonico
di una sterile rabbia
e
in un solo momento
fu frenesia infinita.
Immensi spazi
affollati
di pensieri recisi
implosero
caotici
nel cielo assordante
di una memoria limite,
senza più confini
ne affetti.
Silente
un lampo interno
gelido balenò
e
in un tempo nullo
nessuno spazio libero
fu più amico.
Si distese
un filo di vento
unico ricamo che anticipa
l'aurora dei ricordi,
ultimo esile respiro
assolo di singolarità
che accompagna alla fine
eterna
l'intera mente sincrona.
E nulla più occorse,
immemore illucida
agonia.
Composta venerdì 19 maggio 2006
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