Centocinquantamila
Non c'è margine di salvezza
all'apatia di uno schermo televisivo.
Centocinquantamila anime che muoiono
ed io non riesco a sentire questo sterminato numero;
centocinquantamila persone cadono come briciole
di un panino stantio e morsicato.
Eppure ogni briciola ha una storia,
un volto, una speranza che non c'è più:
vorrei immaginarvi uno per uno
ma quel vetro vi fa sembrare troppo lontani
per far parte dei miei pensieri.
Eppure la terra che lambiamo ogni giorno
nel rincorrere la vita fra giorno e notte
è la stessa.
Chiedo perdono ad ognuno di voi per questo
e per rimanere prigioniero di paura.
Composta martedì 9 febbraio 2010
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