I bisogni sono come stanze vuote da arredare.
Per dipingere le pareti ruberei il rosso della passione
nata lentamente in giardini nascosti.
Per le tende alle finestre chiamerei un vento caldo del deserto
che asciughi i laghi salati dell'impossibilità.
Come tappeto vorrei il tuo respiro
sul quale muovere passi leggeri.
Illuminerei tutto con fiammelle di fantasia e desiderio
dolcezza e tremore.
La pelle ha il sapore della scoperta.
Il buio sa di promesse che si avverano.
La realtà chiama solo ciò che si cerca.
Ed il miele di quel nostro
unico temporale.
Composta martedì 29 dicembre 2009
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