Non una parola voglio dirti
Abbaiano i miei pensieri,
pretendono attenzione fuori dai vetri
appannati dall'inverno,
mi chiedono ancora di scappare
via con loro.
E con loro scappo
lasciando un letto sfatto
e tante cose da finire od iniziare;
ma l'ora del tè quest'oggi
ha le labbra bagnate dalla vivacità
d'uno spicchio d'arancia
che dissolve la realtà.
Vengo a prenderti in silenzio,
so che ti troverò dove l'acqua del mare
ama la sua spiaggia
tiepida di sale.
Sei voltato di spalle
mentre la tua camicia si gonfia di vento
come una vela che ti porti affianco a me.
Non una parola voglio dirti con la bocca;
solo vorrei che mi seguissi
su una vespa fra le vecchie statali
ancora italiane.
Là saprò di essere ancora vero
e lascerò curva dopo curva
tutti i miei sbagli,
le mie paure e la pigrizia
mentre l'aria solleticherà
la nostra voglia di stare assieme.
Ecco dove volevo portarti:
In questo castagneto dimenticato
dove i ricci hanno cullato
per molto tempo i loro frutti.
Qui mi prenderò cura di te
finché il risveglio
strapperà questa poesia.
Composta domenica 21 novembre 2010
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