Ricordi di memoria...
Cammini in superficie
aggirandoti guardingo
in quel bosco dalle mille caverne,
rassicuranti e impenetrabili e ingannevoli
tana del buio, del silenzio
rifugio degli sconfitti
degli ultimi orfani dell'anima.
Debolezze e vuoto
vestiti d'onnipotenza
di sorrisi feroci e occhi impassibili.
Un tempo raccontai così...
Oltre le parole e i gesti
non andasti mai
mai scavalcasti l'apparenza
di un menzognero quotidiano,
di movenze statiche
immutate nel tempo
senza emozione ne vita.
Giudizi come gocce mortali
costanti negli istanti di ogni giorno
a spegnere una vita ingombrante
che attira a se la luce, la stima, l'amore.
Mai incrociasti il mio sguardo
che immobile non fu
nemmeno per un istante
ne mai smise di parlare di me.
Il cammino mi portò ad una riva solitaria
lambita dallo scorrere lento dell'acqua senza tempo
e, stremata, adagiai la fatica.
Una lacrima sgorgò dagli occhi
che avevano dimenticato anche il pianto,
scelse una via del volto e scese calda;
arrivò alle labbra, sconosciuta.
Non chiusi più gli occhi
per tanti anni
nel timore che quell'emozione
diventasse subito memoria.
Le lacrime mi riportarono alla vita
su quella riva che da me si congedò
solo quando mi restituì un involucro
che, a fatica, trascinava dietro di se
le miserie di tutta la sua vita.
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