Lo scalognato
Per volere del destino ebbe intoppo
nel cammino e da molti, tanti anni
vive in speme, tormenti e affanni;
come erbivoro destriero al galoppo
uso e corsa rallentato in galoppare
per malore d'ungula afflitto
appar mesto, mogio appare e derelitto.
Tal si è, desolato e moscio
ché mai spiraglio s'aperse all'orizzonte
che nel calore sciogliesse il moral floscio
e da valle lo proiettasse al desiato monte.
Come avviene non sa e forse mai saprà.
Avendo un po' di fede, però, in Dio
il cuore gli detta:: Fu sfortuna dell'io.
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