Raggia
Furia,
brama,
violenza,
impetuosità,
rabbia.
Sì, raggia, virulenta per quel dì
ove inebriato dal mosto di Bacco,
accarezzata venne la freddezza umana.
Raggia, sì, rabbia impetuosa
avverso l'ipocrita aureola francescana da cui nacque un tempo non lontano
il fior destinato alla sofferenza in tal teatro villano.
Raggia, sì, ardente brama
nell'infuocata violenza
di patir l'ingiustizia vivente.
Raggia,
raggia,
oh repressa rabbia.
Eppur all'improvviso soave sorriso,
fiume di vita,
in tal silenzio
echeggiante l'alba della nuova era,
occhi sconfinanti l'oltre;
ecco la raggia violenta, impetuosa,
mutar in amor ribelle.
Quella mattina d'autunno,
l'abbraccio coccolato dalle lacrime di gioia del ciel figlio dell'estate mai vissuta,
offrì al grezzo uomo che or sei
linfa regale
nel bacio astrale.
Composta domenica 26 dicembre 2010
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