Scritta da: Brunason

Uscita di scena

Come un funambolo solitario
che cammina con grazia
sulla fune sospesa nell'aria,
procede.

Un passo, un altro.
Avanti e avanti.
Ogni giorno più esitante
appena un po' tremante.

E ancora avanti,
con fermezza.
Soltanto un po' di trepidazione
già quasi in confusione.

La folla sotto di lui
si agita e urla.
Chi ride, chi fischia
chi bestemmia, chi lo insulta.

E avanti, ancora.
Ormai pura sopravivenza.
Se osasse guardare,
solleverebbe in alto lo guardo.

È sera.
È così stanco, ormai.
Riposo, sollievo.
È l'unico desiderio.

Un altro passo.
Vacilla, si ferma.
Vibra la corda,
ribelle s'impenna.

Un brivido mortale
lo agghiaccia,
quasi un segnale.
Com'è lontana la meta!

Allora barcolla, stremato.
Malfermo e insicuro,
sulle gambe piagate.
È così spossato!

Un sospiro.
Si ferma, osa.
Guarda giù
arditamente.

Un salto vertiginoso
inesorabile. Lo attrae.
Chiude gli occhi,
ha smesso di tremare.

E poi il nulla.
il caos, il vuoto.
Ora ha smesso di camminare
e ha imparato a volare.
Composta domenica 26 dicembre 2010

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    Info

    Scritta da: Brunason
    Riferimento:
    Luci ed ombre.
    Dedica:
    Non vi direi mai per chi l'ho scritta.

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