Voglio!
E voglio lasciare andare gli scogli
che ho incontrato, onde infrante sopra, così
come urla mute.
E voglio scavare nella terra e seminare
i sorrisi che mi sono stati ricambiati, così
per fare nascere un prato, un prato per riposare.
E dimenticare la mia bocca chiusa, tappata da mille
incomprensioni di gente che camminava morta.
Scaraventare nell'infinito i passi indotti dalla paura,
passi zoppi a girovagare nelle critiche della gente.
E voglio allargare queste mie mani e stringermi il viso e sentirlo
vivo facendo smorfie in uno specchio, e voglio puntare
agli occhi di ancora è vero.
E voglio toccare il cuore e ballarci insieme e dirigerlo
nella vita che da sempre mi aspetta, nella vita
che da sempre ho combattuto per riconoscermi
e nominare consapevole il mio nome.
Composta domenica 26 dicembre 2010
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